Veneziani Italia

Jole Veneziani

Jole Veneziani sketch

Pugliese di origine, ma Milanese di adozione, è in questa città che Jole Veneziani inizia la sua carriera di designer. Si afferma rapidamente a livello nazionale e internazionale, tanto da essere tra i Nomi prescelti dal conte Giovanni Battista Giorgini alla prima sfilata d’Alta Moda Italiana presso Villa Torrigiani a Firenze; con lei, a interpretare lo spirito del tempo, 12 Grandi del Made in Italy, fra cui Emilio Pucci e le Sorelle Fontana.
E’ il primo atto di quella che poi sarebbe diventata la celebre storia delle sfilate nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, "dove la Moda Italiana ha avuto inizio".

Sontuosa creatività

La collezione di Jole Veneziani si distingue per forme sontuose ed eleganti, per una ricca e generosa creatività, per uno stile moderno, in grado di anticipare la moda dei decenni successivi, per la pelliccia usata come un tessuto atto a costruire lussuosi dettagli, per gli accostamenti insoliti di materiali e colori, per le forme couture.
La scelgono personaggi come Josephine Backer, Marlene Dietrich, Maria Callas e Lucia Bosè, solo per citarne alcuni.
Jole Veneziani, sarta esigente e coltissima, "zampa di velluto" come la chiamavano i giornalisti, era sempre il personaggio più atteso, l’indirizzo da avere in carnet. . Dall’atelier di via Nirone, si sposta nella sede, divenuta poi storica, al terzo piano di via Montenapoleone 8.
La sua vicenda umana e professionale, ricostruibile grazie all’archivio della Fondazione Bano, esemplifica il contributo dato dall’imprenditorialità femminile, alla nascita e al successo della moda Italiana in quel periodo.

Jole Veneziani sketch

Historical Timeline

11 Luglio 1901

Jole Veneziani nasce a Taranto.
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La nascita e i primi anni

Nasce a Taranto l’11 luglio 1901. Il vero nome à Jolanda con affettuoso riferimento a Jolanda Margherita di Savoia nata nello stesso anno, che però lei ben presto abbreviò semplicemente con Jole.

1907

Si trasferisce a Milano.
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La giovinezza

Si trasferisce a Milano ancora ragazzina, 8-9 anni, ove il fratello maggiore Carlo, per lei quasi come un padre, si era trasferito, presto raggiunti dagli altri familiari. Studia da ragioniera, ma desidera intensamente fare l’attrice, sebbene Carlo tenterà più volte di scoraggiarla.

1937

Primo atelier di pellicceria in via Nirone a Milano.
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Il primo atelier

Acquista la prima mazza di pelliccia lapin e dopo questa prima confezione, la sua passione per gli abiti e le pelli la condurrà con molti sacrifici ad aprire il primo atelier di pellicceria.

1946

Debutta l'Haute Couture.
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L'Haute Couture

In seguito al trasferimento nell'atelier di via Montenapoleone 8 avvenuto nel 1944, nel 1946 apre accanto alla pellicceria il reparto Haute Couture, proprio su esortazione della clientela affascinata dalla creatività ed estrosità di Jole. Lei infatti non si limitava mai alla vendita, ma una vera e propria stylist dà consigli alle sue clienti-amiche su come indossare le sue pellicce, dall’abito all’accessorio.

1951

Nasce l'Alta Moda italiana.
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L'Alta moda italiana

Nel 1951 è tra i fondatori dell’Alta moda Italiana, ospite di del Conte Giorgini presso Villa Torrigiani a Firenze, per fare sfilare la sua collezione. La stampa e il pubblico tutto applaudirà ogni presentazione fiorentina di Jole, le cui note distintive sono: estro, profondo senso del colore e sapiente regia.

1952

Viene premiata con il Giglio d'oro.
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Viene premiata con il Giglio d'oro.

Palazzo Pitti, è successo sulle ribalte internazionali. A Firenze, l’anno dopo è ormai a pieno titolo sulla ribalta internazionale: il 4 febbraio 1952 il settimanale americano «Time», nel commentare la sfilata di Palazzo Pitti, la contrappone ai colleghi che avevano presentato pochi selezionati capi di abbigliamento per la sua generosa partecipazione all’evento con una collezione composta da 130 capi di abbigliamento, per lo più sportivi. E' premiata con Il Giglio d'oro dell'alta moda, il simbolo della città di Firenze, come riconoscimento a chi più contribuiva all’affermazione della Moda Italiana nel mondo (per il maggior numero di vendite agli stranieri).

1957

Collaborazione con Alfa Romeo.
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Collaborazione con Alfa Romeo.

Inizia a collaborare con Alfa Romeo per la produzione delle prime, e rivoluzionarie per l’epoca, automobili con le carrozzerie colorate. Al ritorno da un viaggio negli Stati Uniti dove aveva visto delle auto “allegre, colorate come caramelle, scintillanti e guizzanti sotto il sole”, incontrò i dirigenti della casa di Arese per proporre la produzione delle scocche in sette gradazioni di colore, abbinate a una serie di interni corrispondenti. Il successo fu immediato e subito copiato da altre case automobilistiche, prima fra tutte, la FIAT. Come ebbe a ricordare la stessa Jole Veneziani, “Io per questa idea, non pretesi neanche una lira: ero molto contenta di fare qualcosa per il mio Paese e inoltre mi toglievo di torno tutto quel nero deprimente”.

1958

Fonda la Camera della Moda.
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Fonda la Camera della Moda.

L'11 giugno del 1958 a Roma, in Via Vittorio Emanuele Orlando 3, presso il Grand Hotel, fu costituita "Camera Sindacale della Moda Italiana", antesignana di quella che, in seguito, prese il nome di "Camera Nazionale della Moda Italiana". La sede dell'Associazione fu stabilita a Roma e, provvisoriamente, in Piazza di Spagna 93.

All'atto costitutivo erano presenti titolari delle più importanti Case di Alta Moda italiane e alcuni privati che, in quegli anni, ricoprivano un ruolo di spicco nella promozione del settore: Maria Antonelli in Borrello, Roberto Capucci, Principessa Caracciolo Ginnetti, Alberto Fagiani, Giovanni Cesare Guidi, Germana Marucelli in Calza, Emilio Federico Schuberth, Simonetta Colonna Di Cesarò in Fagiani, Jole Veneziani, Francesco Borrello, Giovanni Battista Giorgini e l'Avvocato Pietro Parisio.

1984

Il ritiro.
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Affida la Maison a Federico Bano.

Si trasferisce in Via Morgagni a Milano ed affida la direzione della Maison a Federico Bano.

1989

La consacrazione del mito.
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La consacrazione del mito.

Jole, dopo una vita di successi muore a Milano, nella sua casa di Via Morgagni. È stato uno dei personaggi più rappresentativi della moda italiana degli anni Cinquanta e Sessanta. La sua vicenda umana e professionale illustra il contributo dato dall’imprenditorialità femminile alla nascita, ai successi e al consolidamento della moda italiana in quel periodo.